venerdì 21 gennaio 2011
Racconta Giuseppe Tartini, famoso violinista e compositore del Settecento, che una volta, in sogno, consegnò al diavolo il suo violino e lo invitò a suonare: «Non avrei mai ritenuto possibile», scrive Tartini, «ascoltare una sonata così originale e così meravigliosamente eseguita, con così tanta maestria e intelligenza. Fui talmente sopraffatto che smisi di respirare e mi sveglai ansimando. Afferrai subito il mio violino, sperando di ricordare tutto quel che avevo appena sentito, ma invano. Il pezzo che ho poi composto è senza dubbio il migliore che abbia mai scritto, ma non è neanche lontanamente comparabile con quello che mi ha sbalordito quella notte, tanto che, per appropriarmi di quella musica, sarei disposto a distruggere il mio violino e a non suonare mai più».
Tartini chiamò quel pezzo Il trillo del diavolo
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